martedì 1 dicembre 2015

Per Gino Paoli nessun vitalizio per i due anni da presidente SIAE

Il noto cantautore, che per due anni ha ricoperto la carica di presidente della Società Italiana Autori Editori, ha dovuto restituire 42mila euro per i 21 mesi di carica. Ha fatto ricorso alla Camera, che gli ha risposto negativamente poiché "La carica alla Siae è incompatibile con il mandato parlamentare".

Spiega l'articolo pubblicato da Repubblica.it:

Nel febbraio del 2015 Paoli, indagato per evasione fiscale, si è dimesso dalla presidenza della Siae e per questa ragione ha ripreso a ricevere il vitalizio. Ma a quei quarantaduemila euro dovrà comunque rinunciare. 


giovedì 19 novembre 2015

A Brescia ci si chiede "A chi serve la SIAE?"

Martedì 24 novembre (ore 18) Simone Aliprandi sarà ospite di un interessante dibattito pubblico organizzato da ARCI Brescia e mirato a fornire qualche risposta sulle più note questioni aperte legate alla SIAE e in generale alla gestione collettiva dei diritti d'autore.
Ecco tutte le informazioni sull'evento.



A CHI SERVE LA SIAE?
Tutti sono coinvolti nella tutela del Diritto d'Autore. Facciamoci delle domande

Martedì 24 Novembre 2015, ore 18
presso l'Emeroteca Queriniana (Piazza Martiri di Belfiore, 6 - Brescia)

Ingresso gratuito previa registrazione (riserva il tuo posto scrivendo a brescia@arci.it). Buffet a conclusione.

Quali i risultati e le proposte congiunte con SIAE sottoscritte nel Patto per la musica stilato a Milano il 23-34 Ottobre scorso in occasione del Convegno Nazionale MusicaViva?
Quali le innovazioni necessarie della SIAE verso i propri iscritti e utenti/operatori?
Quali le buone prassi e gli esempi positivi di partnership tra Enti e SIAE sulla scia di ExpoInCittà a Milano e la Convenzione con ANCI?
Quali i vantaggi e svantaggi del sistema italiano di tutela dei diritti d'autore?
Quali i vantaggi e gli svantaggi dell'iscrizione alla SIAE?

Ne discuteremo con:

  • Avv. Simone Aliprandi > Autore del Libro SIAE: Funzionamento e Malfunzionamenti e fondatore di Progetto Copyleft-Italia.it
  • Dott. Alessandro Bracci > Direttore Segreteria Societaria SIAE
  • Dott. Gennaro Milzi > Direttore dei Servizi in Convenzione SIAE
  • Andrea Minetto / Silvia Tarassi > Comune di Milano - Cultura
  • Franco Pagnoni > fasolmusic.coop - società cooperativa
  • JeanLuc Stote > Festa della Musica Brescia

Moderatore: Francesco Temporin > Presidenza Arci Lombardia / VicePresidente Arci Brescia

Organizzazione: Arci Brescia / Scuola-Bottega per la Musica / Arci Lombardia;
in colaborazione con: fasolmusic.coop - società cooperativa / Festa della Musica Brescia.

informazioni telefoniche: 030.2410604
evento Facebook: www.facebook.com/events/912192502190352/

martedì 3 novembre 2015

La SIAE è davvero un monopolio? Vice intervista Mister Soundreef

Il portale sulla musica Noisey.vice.com ha pubblicato un'approfondita intervista a Davide D'Atri, fondatore (assieme Francesco Danieli) di Soundreef, cioè la collecting society innovativa che, pur basata legalmente in Regno Unito, sta progressivamente insidiando il ruolo "monopolista" della SIAE.
D'Atri spiega quali sono i tre principi cardine su cui vuole fondarsi l'attività della sua azienda.
1) Trasparenza. Gli artisti devono sapere dove e come la loro musica viene suonata, e questo è un discorso tecnologico. Il legale non c’entra niente, le leggi non c’entrano niente, sono fumo negli occhi. Questa è una questione di tecnologia. Si tratta di ricostruire un’infrastruttura tecnologica che rimetta la musica in mano agli artisti. Cioè, se tu vai su Soundreef puoi vedere se la tua musica è stata passata a Stoccolma o a Roma o in Spagna, ogni due passaggi prendi tre centesimi. Questo non avviene nelle collecting society normali. 
IL LIBRO
2) Rapidità dei pagamenti. Se io raccolgo oggi, entro novanta giorni ti devo pagare. Lo standard del mercato è che io raccolgo oggi, per il mercato nazionale te li dò entro ventiquattr’ore, per l’internazionale te li dò entro trentasei mesi. Cioè, è assurdo. È come se tu scrivessi questo articolo oggi e ti pagassero tra trentasei mesi. Per quanto ci riguarda è inaccettabile. 
3) Divisione analitica dei pagamenti. Perché tante volte si sente dire “noi dividiamo in maniera forfettaria”. Significa che se io raccolgo duemila euro, io questi duemila euro non li divido secondo ciò che è stato effettivamente suonato, ma li divido secondo i criteri che il mio Consiglio d’Amministrazione ha deciso. Quindi non viene pagato ciò che viene effettivamente suonato, ma ciò che è stato stabilito da alcuni dirigenti! Che secondo noi è inaccettabile. La tecnologia permette di individuare qualsiasi passaggio musicale su praticamente il 99 percento delle utilizzazioni, quindi è nostro compito pagare strettamente solo quello che viene passato. Ogni passaggio, un pagamento. [...]
Leggi l'intera intervista all'indirizzo http://noisey.vice.com/it/blog/intervista-soundreef.
Vedi altri post di questo blog dedicati a Soundreef e soprattutto il testo dell'ordinanza del caso Soundreef vs SIAE (Tribunale di Milano, settembre 2014).

mercoledì 7 ottobre 2015

SIAE: quanto costa la licenza DJ?

Citando l'ottimo articolo del DJ Francesco Rojos di Salsa.it "Ma quanto costa un DJ" (nel quale si spiegano nel dettaglio i costi da sostenere per svolgere "seriamente" l'attività di DJ),
chi utilizza la musica digitale caricando sul proprio laptop o tablet delle  copie del proprio materiale fonografico originale è obbligato a sottoscrivere con la SIAE una licenza denominata Licenza Copie Lavoro che ha due fasce di prezzo basate sul numero di brani caricati sul proprio dispositivo (Computer, tablet, CD-R, HD o chiavette USB).
Il costo annuo (365 giorni dal pagamento) della licenza è diviso in due fasce: 
  • Fino a 2500 brani: € 200.00 (iva esclusa);
  • Fino a 6000 brani: € 400.00 (iva esclusa).

Il libro per sapere tutto sulla SIAE
Ma perché un DJ è tenuto a sottoscrivere questa licenza? Sull'apposita pagina del sito Siae.it ci viene spiegato quanto segue.
Nella tua attività di dj hai spesso necessità di riversare la musica dai CD, LP o file digitali originali su supporti vergini, su PC o su memorie digitali, per utilizzare queste copie personalizzate nel corso delle serate. Le copie che crei in questo modo, destinate all’utilizzazione in pubblico, non rientrano nella definizione di "copia privata" contenuta nell’articolo 71-sexies della legge sul diritto d’autore 633/41 che consente la "sola riproduzione privata ad uso esclusivamente personale purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali", bensì nella definizione di "copie lavoro", e come tali devono essere autorizzate dai titolari dei diritti, e quindi dalla SIAE per conto degli autori e degli editori dei brani musicali riprodotti.
Sia chiaro che questa licenza non sostituisce la licenza (con borderò) che l'organizzatore o il titolare del locale deve chiedere a SIAE per gli eventi con intrattenimento musicale (vedi le tariffe); e ricordiamo poi che è necessario versare la SIAE anche nel caso delle cosiddette "feste private" (vedi le tariffe).

Per completare il quadro, quindi, riprendiamo il testo della norma sopra citata (cioè il comma 1 dell'art. 71-sexies della legge sul diritto d'autore italiana):
E' consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali, nel rispetto delle misure tecnologiche [di protezione] di cui all'articolo 102-quater.

martedì 29 settembre 2015

Tariffe SIAE per spettacoli musicali 2015

Riportiamo il tariffario della SIAE (come pubblicato sul sito) per spettacoli musicali, festival di canzoni, concerti di musica leggera, concerti di musica jazz. Vedi il documento ufficiale sul sito Siae.it.
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Categorie di spettacoli

Il libro che spiega tutto sulla SIAE
Per gli spettacoli musicali, festival di canzoni, concerti di musica leggera o jazz, l’importo per diritto d’autore si differenzia a seconda se si tratti di Spettacoli gratuiti o Spettacoli non gratuiti.
Sono considerati gratuiti gli spettacoli ai quali il pubblico accede senza il pagamento di alcun importo (biglietti, consumazioni obbligatorie ecc) e per i quali non sono presenti altri introiti di vario genere finalizzati all’allestimento dell’evento o all’organizzazione dello spettacolo (es: sponsorizzazioni, contributi, etc.)


Tariffe per gli spettacoli musicali, festival di canzoni, concerti di musica leggera o jazz gratuiti

E’ previsto il pagamento di un importo fisso, determinato in base alla capienza del locale ( al chiuso o in aree comunque circoscritte con capienza determinata) o alle presenze ( aree all’aperto o in aree nelle quali non sia determinata la capienza).

COMPENSI FISSI PER REPERTORIO AMMINISTRATO DALLA SEZIONE MUSICA
(CAPIENZE LOCALE/PRESENZE    >  COMPENSI FISSI)
  • fino a 100 posti di capienza o presenze    >    € 129,70
  • da 101 a 300 posti di capienza o presenze    >     € 249,20
  • da 301 a 1.000 posti di capienza o presenze    >    € 383,80
  • da 1.001 a 2.000 posti di capienza o presenze    >     € 546,70
  • da 2.001 a 3.000 posti di capienza o presenze    >     € 757,10
  • da 3.001 a 5.000 posti di capienza o presenze    >     € 1.136,10
  • da 5.001 a 8.000 posti di capienza o presenze    >     € 1.704,50
  • per ogni 1.000 posti (o frazione) di capienza o presenze oltre 8.000    >     € 306,30


Spettacoli musicali, festival di canzoni, concerti di musica leggera o jazz non gratuiti.

Il compenso per diritto d’autore è calcolato applicando la percentuale del 10% su:

  • 100% dell’importo derivante dalla vendita dei biglietti o degli abbonamenti al netto dell’IVA.
  • 100% dei diritti di prevendita unicamente nel caso in cui sia gestita direttamente all’organizzatore e quindi costituisca maggiorazione di prezzo. Nel caso in cui la prevendita sia gestita da terzi sarà considerata ai fini del calcolo del diritto d’autore solo la parte eccedente il 15% del prezzo del biglietto.
  • 100% degli importi dei servizi o altri accessori obbligatoriamente richiesti per la partecipazione allo spettacolo
  • 50% degli importi delle consumazioni/cene
  • 50% degli importi dei servizi o altri accessori facoltativi connessi allo spettacolo (es : diritti per prenotazioni tavolo)
  • 50% delle sponsorizzazioni
  • 50% dei contributi da enti pubblici e privati (35% se erogati da enti pubblici con carattere di liberalità)
  • 100% diritti di ripresa televisiva (considerati al 100%)
  • Altri importi connessi allo spettacolo quali ad esempio oblazioni e quote sociali.

In caso di manifestazione organizzata per finalità di promozione/pubblicità di una impresa/marchio/prodotto, il compenso per diritto d’autore terrà conto anche delle spese sostenute per l’ allestimento della manifestazione.
L’importo da corrispondere non può comunque essere inferiore ai seguenti importi.

COMPENSI MINIMI PER REPERTORIO AMMINISTRATO DALLA SEZIONE MUSICA
(CAPIENZE LOCALE/PRESENZE    >  COMPENSI MINIMI)
  • fino a 100 posti di capienza o presenze    >   € 97,70
  • da 101 a 300 posti di capienza o presenze    >   € 186,80
  • da 301 a 1.000 posti di capienza o presenze    >   € 287,20
  • da 1.001 a 2.000 posti di capienza o presenze    >   € 410,20
  • da 2.001 a 3.000 posti di capienza o presenze    >   € 567,80
  • da 3.001 a 5.000 posti di capienza o presenze    >   € 852,30
  • da 5.001 a 8.000 posti di capienza o presenze    >   € 1.278,00
  • per ogni 1.000 posti (o frazione) di capienza o presenze oltre 8.000   >   € 229,50


Tariffe SIAE e canone RAI eccessivi per le piccole attività: la storia di due b&b sardi

SardiniaPost.it racconta la disavventura che di due bed and breakfast di una piccola località sarda che hanno avuto a causa dei versamenti SIAE sproporzionati rispetto ai reali introiti. Sono stati richiesti 226 euro in base al "Trattamento normativo e tariffario B&B e affittacamere" previsto da SIAE.
Si tratta di compensi forfettari, stabiliti per affittacamere e b&b a prescindere dalle stanze a disposizione e dal numero di apparecchi. A questi si aggiungono anche i 203,70 euro di canone Rai ‘speciale’ dovuto per chi detiene apparecchi di trasmissione radio-televisiva in esercizi pubblici: una cifra esagerata per chi lavora nel settore dell’ospitalità in realtà piccole come quella dei centri barbaricini.
spiega l'articolo. [leggi l'articolo su SardiniaPost.it]

lunedì 7 settembre 2015

Limitazione del mandato SIAE: c'è tempo fino al 30 settembre

Segnalo l'utile articolo del collega Giovanni Maria Riccio in cui si spiega chiaramente come formalizzare la cosiddetta "limitazione di mandato" per gli associati SIAE.
Come abbiamo più volte spiegato (vedi maggiori dettagli) il rapporto tra l'autore e la SIAE è abbastanza monolitico e comprende la cessione a SIAE di buona parte dell'intermediazione dei diritti d'autore sulle proprie opere.
Tuttavia, dal testo dell'art. 6, comma 9 dello Statuto della SIAE si deduce che:
L’associato ha le seguenti facoltà, esercitabili con effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo rispetto al momento di esercizio della facoltà medesima secondo le modalità previste dal Regolamento di cui all’art. 32: 
(i) limitare il mandato a determinati territori; 
(ii) escludere dal mandato i diritti di riproduzione e di comunicazione al pubblico limitatamente alle utilizzazioni sulle reti telematiche e di telefonia mobile o analoghe forme di fruizione delle opere, distintamente per utilizzazioni interattive e utilizzazioni non interattive.
L'autore associato ha quindi facoltà di attivarsi entro il 30 settembre per limitare il mandato affidato a SIAE per tutto l'anno 2016 (con decorrenza dal 1° gennaio); in mancanza si "perderà il treno" fino all'anno successivo.
Riccio segnala anche tre interessanti iniziative grazie a cui è possibile sfruttare in modo più semplice ed efficace questa possibilità: Soundreef, Patamu, Città Sonora.
Per comprendere meglio come attivarsi consiglio la lettura approfondita dell'articolo e di visionare la modulistica messa a disposizione da SIAE sul sito ufficiale.
Segnatevi quindi la data del 30 settembre (e seguite su Twitter l'hashtag #30settembre)... ma soprattutto passate parola perché ovviamente l'informazione non verrà messa in evidenza dai canali ufficiali SIAE.

lunedì 24 agosto 2015

La lettera della dirigenza SIAE per presentare il nuovo sito

Tra la fine di luglio e l'inizio di agosto gli associati SIAE hanno ricevuto una lettera (firmata dal Direttore Generale Blandini) in cui viene presentato il nuovo sito web e i nuovi servizi online per autori e utilizzatori di opere ad esso connessi (compresi quelli che saranno attivati nei prossimi mesi).
Il nuovo sito viene presentato come una parte fondamentale di "un percorso di rinnovamento, che vuole rispondere a esigenze manifestate, direttamente o indirettamente, dai nostri interlocutori di riferimento". Sarà la volta buona?
Riportiamo il testo integrale della lettera.


Cari Associati,
Come forse avrete avuto modo di vedere, dallo scorso 15 luglio la Società ha un nuovo sito. Noi lo troviamo semplice e funzionale, e speriamo che anche voi siate d'accordo con questa valutazione.
Ma la cosa che ci preme maggiormente è condividere con voi la logica che ci ha portati a cambiare www.siae.it e a trasformarlo in qualcosa di diverso.
Negli ultimi anni la Società ha intrapreso un percorso di rinnovamento, che nelle nostre intenzioni vuole rispondere a esigenze manifestate, direttamente o indirettamente, dai nostri interlocutori di riferimento: utilizzatori, stakeholder e soprattutto voi, i nostri Associati. I cambiamenti che stiamo realizzando hanno già portato i primi frutti, traducendosi in una serie di iniziative concrete, alcune delle quali vi saranno sicuramente note: come l'azzeramento della quota associativa per gli autori ed editori Under 30, e per le start up editoriali.
Inoltre, abbiamo intrapreso un percorso di semplificazione delle tariffe iniziando da quelle per le feste private e, con il nuovo sito, esposto in modo più chiaro i criteri di determinazione dei compensi e le tabelle di riferimento: un gesto di trasparenza che riteniamo opportuno.
In questo allineamento tra ciò che siamo stati e ciò che vorremmo diventare, la qualità della nostra presenza online assume una rilevanza fondamentale.
Il nuovo sito non consta solo di mere modifiche grafiche, che pure speriamo rendano l'esperienza della navigazione più piacevole. E’ uno strumento che punta a semplificare la vita dei nostri utilizzatori e di voi Associati, e che si configura come un effettivo canale di servizio e comunicazione della Società.
E’ possibile richiedere la licenza per la musica di feste private online, con pochi passaggi.
E ancora: abbiamo dedicato una sezione al Diritto d'Autore in cui spieghiamo con semplicità che cos'è, e perché il lavoro, l'impegno e la dedizione di chi crea meritino essere tutelati.
Crediamo infatti che il primo modo per difendere i nostri Associati e le loro opere d'ingegno sia contribuire fattivamente a diffondere la cultura del diritto d'autore, che ancora oggi risulta spesso poco compresa.
Ma questi sono solo i primi passi. Stiamo ripensando anche il Portale Associati, che oggi si chiama Portale Autori ed Editori, e lo vogliamo rendere uno spazio più utile, in cui possiate sentirvi a vostro agio.
In altre parole, stiamo cambiando all'interno e vogliamo comunicarlo meglio all'esterno. Siamo solo all'inizio della strada: ma siamo determinati ad arrivare in fondo. E puntiamo a rendere tutti voi sempre più orgogliosi di appartenere a questa Società.

Gaetano Blandini


martedì 11 agosto 2015

Illegittimi i bollini Siae e scattano i rimborsi

La Società italiana degli autori ed editori chiamata a rimborsare due editori che riceveranno 250mila euro per tasse non dovute. Ora decine di editori potrebbero passare alla cassa.

Per capire meglio, leggi anche "Il fantastico mondo dei bollini" e "Si può chiedere il rimborso per i bollini SIAE pagati in passato?".

La faccenda dei bollini sta volgendo al termine, ormai demandata al parere della Cassazione a cui la SIAE ha già annunciato di volere ricorrere. Ma andiamo con ordine. Due anni fa esatti la Commissione Tributaria del Lazio si è pronunciata, giudicandoli illeciti, sui bollini SIAE che gli editori devono apporre sui supporti non cartacei (tipicamente CD e DVD), rifacendosi ad una sentenza del novembre 2007 con cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ritenuto illegittima la norma italiana introdotta nel 2000 e che nonostante ciò la SIAE ha applicato fino a tutto il 2008.
Per quasi un decennio la SIAE avrebbe (in attesa della Cassazione il condizionale è d’obbligo) incassato fino a 10 milioni di euro l’anno in modo non regolare.

Acquista il libro
(cartaceo o ebook)
La Corte d’Appello di Roma ha intimato alla SIAE di rimborsare a due editori milanesi la somma di 250mila euro (209mila per le tasse non dovute a cui si aggiungono gli interessi maturati), cifra che dovrà essere pagata subito a causa dell’esecuzione immediata della sentenza, un precedente che potrebbe spingere altri editori – nell’ordine di diverse decine – a chiedere a loro volta un rimborso.
Un serio grattacapo per il tesoriere della SIAE che può trovare un lenitivo nella giustizia stessa. La Corte di Cassazione a febbraio del 2012 ha demandato ai giudici tributari il compito di redimere questioni simili, universo in cui ci sono due anni di tempo (contro i dieci della giustizia ordinaria) per chiedere rimborsi, procedura alla quale potranno sottostare solo quegli editori che hanno già avviato azioni legali al più tardi ad inizio 2014.
L’aspetto più grave, in questa lunga e penosa querelle, è il ruolo della SIAE che, già sconfitta nel 2007, si è rifiutata di procedere con i rimborsi, obbligando i postulanti ad adire le vie legali.

Articolo di Giuditta Mosca, pubblicato il 29/07/2015 su Wired.it e rilasciato con licenza Creative Commons BY-NC-ND (vedi versione originale).

giovedì 16 luglio 2015

SIAE su feste private: tariffe più basse

Apprendiamo da SOS MUSICISTI che da questo 15 luglio sono entrate in vigore nuove tariffe più leggere per i cosiddetti trattenimenti privati, ovvero tutte quelle occasioni come matrimoni, cerimonie e feste che, pur rimanendo eventi "privati", coinvolgono un gruppo di persone che eccede la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell'istituto di ricovero (per maggiori informazioni, leggi qui).
Vedi anche le tariffe per spettacoli musicali 2015.
Il libro che spiega tutto della SIAE

Le nuove tariffe sono le seguenti:

Per eventi sotto i 200 partecipanti
[NB: il limite numerico è stato elevato; prima erano 100]:
  • Matrimoni > € 199 + Iva
  • Altri festeggiamenti > € 99 + Iva
  • Compleanni > € 79 + Iva

Per eventi oltre i 200 partecipanti:
  • Matrimoni > 299 + Iva
  • Altri festeggiamenti > 149 + Iva
  • Compleanni > € 79 + Iva (nessuna maggiorazione)

ADDENDUM - Ecco lo screenshot del documento diffuso da SIAE sul suo sito con le nuove tariffe.


giovedì 4 giugno 2015

Funzionamento e malfunzionamenti della SIAE: le risposte di Aliprandi a PromuovereMusica

Giovedì 26 maggio 2015 Simone Aliprandi è stato ospite di una videointervista in streaming (via Google Hangout) per il sito PromuovereMusica. Gianluca Abbadessa gli ha posto alcune domande molto opportune e strettamente legate ai concreti problemi che tutti incontrano quando si interfacciano con la SIAE, offrendo così un'utilissima occasione per informare correttamente sul tema e sfatare le principali leggende.
In questo post sono raccolti sia il filmato integrale dello streaming sia i filmati con le singole domande/risposte estratte dall'intervista.


IL FILMATO INTEGRALE


Come tutelare la musica: deposito SIAE e alternative


L'elefantiasi burocratica della SIAE



Bollini SIAE per la vendita di CD



SIAE e Creative Commons: quali scenari futuri?



La ripartizione dei diritti secondo SIAE




giovedì 28 maggio 2015

Canti popolari in una scuola elementare romagnola: arriva la SIAE

La testata di informazione locale Ravenna & Dintorni racconta di un controllo effettuato dalla SIAE in occasione di una festa di fine anno presso una scuola elementare di San Pietro in Campiano nella quale i bambini stavano cantando brani della tradizione popolare e quindi non sottoposti a versamento di diritti d'autore.
Come emerge dall'articolo, “l'ispettore si è limitato a stendere una relazione di quanto si stava verificando nei locali della scuola Compagnoni accertando che l'esibizione pubblica non richiedeva il pagamento dei diritti d'autore.”
In caso contrario, cioè in caso di esecuzione di brani tutelati, le scuole dovrebbero invece versare a SIAE una quota forfait "agevolata" di circa 30-40 euro annui come risulta da un'apposito protocollo d'intesa SIAE-Ministero Istruzione.
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Per saperne di più su episodi come questi, segui la diretta streaming
di oggi alle ore 18 su PromuovereMusica.it;

giovedì 7 maggio 2015

Quale futuro per la SIAE? Tavola rotonda con Aliprandi e Primiceri

Quale futuro per la SIAE? In attesa di un nuovo modello di gestione collettiva del copyright
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L'evento è stato trasmesso via Google Hangout; ecco il filmato integrale.

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Una tavola rotonda che si terrà martedì 19 maggio 2015 alle ore 18:30 presso il campus del SAE Institute Milano (via Trentacoste, 14). La partecipazione è gratuita ma a numero chiuso ed è richiesta la registrazione tramite l'apposito form su Eventbrite. 

Chi organizza eventi di intrattenimento o si occupa di produzioni audio-video non può non scontrarsi con il sistema SIAE e con tutto il suo apparato di burocrazia e norme spesso non chiare. Di una radicale riforma della gestione collettiva del diritto d’autore in Italia si parla ormai da molto tempo senza risultati concreti, nonostante una recente direttiva europea spinga verso una sostanziale innovazione. Negli ultimi anni, inoltre, l’ente ha fatto spesso parlare di sé anche per episodi di malagestione e poca limpidezza nella ripartizione dei proventi, attivando un accesso dibattito.
In questa tavola rotonda cercheremo di capire meglio le dinamiche sottostanti e di mettere a fuoco le possibili soluzioni grazie al contributo di due esperti del settore che di recente hanno pubblicato interessanti monografie sul tema.


Interverranno:
  • Avv. Simone Aliprandi, docente di Legal Studies presso SAE Institute e autore del libro SIAE: funzionamento e malfunzionamenti. La gestione collettiva del diritto d’autore in Italia (Ledizioni/Copyleft-Italia, 2015).
    Ha un dottorato in Società dell’informazione ed è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale nel diritto del mondo della comunicazione. Dal 2009 è membro del network di professionisti Array (www.array.eu) e dal 2012 è docente di Legal Studies presso SAE Institute dal 2012. Oltre ad avere un suo blog, scrive per varie testate online (come Rockit.it, Apogeonline.com e MySolutionPost.it) e ha all’attivo varie pubblicazioni divulgative.
  • Dott. Salvatore Primiceri, titolare di Primiceri Editore e autore del libro Abolire la SIAE. Verso la fine del monopolio sui diritti d’autore (Primiceri Editore, 2015).
    E’ un editore e scrittore specializzato in proprietà intellettuale. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica di Piacenza è inoltre mediatore civile e familiare nonchè docente formatore accreditato dal Ministero della Giustizia. E' esperto in comunicazione e tecniche di negoziazione. Tra il 2001 e il 2009 ha collaborato alla ideazione e organizzazione di numerosi eventi in ambito musicale, teatrale e congressuale. E' presidente dell'associazione RegolaKreativa per la tutela del diritto d'autore nelle arti grafiche e conduce seminari e corsi sul tema della creatività e sul "pensiero laterale". Sul tema del diritto d'autore ha all'attivo numerose pubblicazioni tra le quali ben tre edizioni del testo "Abolire la SIAE" attraverso il quale propone una radicale riforma dell'ente.

Introduce e modera: Franco Pagnoni, segretario dell'Associazione Festa della Musica di Brescia,  organizzatrice della Festa Internazionale della musica.

lunedì 27 aprile 2015

Chivasso: controlli SIAE e obbligo di regolarizzarsi entro cinque giorni

Riprendiamo il racconto di Emiliano Rozzino, intitolato "Chivasso. La SIAE bastona i commercianti", il quale, benché viziato dalle solite forme di eccessiva semplificazione e "qualunquismo" in materia di SIAE e gestione di diritto d'autore, ci spiega com'è la situazione nella cittadina piemontese a livello di controlli sul versamento dei diritti d'autore nell'ambito di attività commerciali, alla luce di recenti episodi.
Il duomo di Chivasso (fonte: Wikipedia)
Si legge nel post:
La scorsa settimana gli ispettori della Siae hanno fatto il giro dei negozi della città, rilevando tutte le infrazioni possibili alla legge sul diritto d’autore. E così il risultato è che decine di commercianti, che non avevano sottoscritto l’abbonamento annuale alla Siae perché non hanno mai pensato che, ad esempio, un pc tenuto in negozio, sintonizzato su Youtube, senza filo diffusione ma solo per il piacere personale del titolare di ascoltare un po’ di musica a basso volume [...] è in realtà un’infrazione della legge. [...]
Per regolare le “posizioni”, i commercianti [...] sono stati invitati a presentarsi entro cinque giorni nella sede decentrata della Siae di via Corti per sottoscrivere l’abbonamento annuale.
Leggi l'intero articolo sul sito 12alle12.it.

giovedì 26 marzo 2015

Usava CD senza bollino SIAE: assolto DJ

Nel 2009 era partita un'indagine penale a carico di un DJ che era stato sorpreso ad utilizzare, durante una serata in un locale di Latina, dei CD privi del famigerato bollino Siae. Dopo la conclusione delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, il pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo laziale (Dr. Fosso), ha richiesto la condanna di M.G. (DJ della serata), E.P. (amministratore del locale) e R.P. (identificata come amministratrice di fatto del locale), per violazione delle norme penali di cui agli articoli 171 e seguenti della legge sul diritto d'autore (L. 633/1941).
Tutti gli imputati, difesi dagli avvocati Giacomo Orsini, Alessandro Farau e Angelo Farau, sono stati assolti dal Tribunale.
Un precedente che sicuramente riapre il dibattito sull'utilità dello strumento della bollinatura e sulla sua disciplina giuridica.

Il testo integrale della sentenza non è ancora disponibile in rete. Quando sarà possibile, aggiungeremo il link e un estratto. Intanto si veda anche un precedente simile (Tribunale di Napoli, sez. Ischia, sentenza n. 729 del 2008).

giovedì 26 febbraio 2015

SIAE: una storia di clientele, spreco e inefficienza. Una panoramica dei problemi dell'ente

Segnaliamo un interessante articolo pubblicato sul sito Lettera43 e firmato da Guido Mariani in cui si mettono in luce tutti i lati oscuri e le criticità della collecting society italiana.
"Dai guai dell'ex presidente Paoli alle accuse al direttore Blandini. Tutte le grane dell'ente per i diritti d'autore. Che ci costa 179 milioni di euro l'anno."

La presunta evasione fiscale di Gino Paoli non è esattamente un “granello di sabbia” e il cantautore ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della Siae.
L'artista aveva assunto l'incarico il 17 maggio 2013 dichiarando guerra alla pirateria che, aveva detto, «continua a depredare gli autori e gli editori dei contenuti creativi, con gravi conseguenze economiche, sociali, culturali».
Secondo la Finanza però ha nascosto al... [continua a leggere su Lettera43].

domenica 22 febbraio 2015

L'ordinanza del caso Soundreef vs SIAE (settembre 2014)

Ad ottobre dell'anno scorso è circolata la notizia di una ordinanza che sostanzialmente riconosceva la legittimità dell'operato di Soundreef, società di gestione collettiva dei diritti d'autore fondata in Regno Unito da imprenditori italiana che, operando principalmente attraverso Internet, agisce di fatto anche sul territorio italiano. Secondo il Tribunale di Milano l'attività di questo nuovo soggetto non è in violazione dell'art. 180 legge 633/1941, norma che riserva questa attività in esclusiva alla SIAE (e che quindi sorregge quello che comunemente è chiamato "monopolio SIAE).
L'ordinanza è stata salutata (anche sui media generalisti) come un primo passo verso il superamento del cosiddetto monopolio SIAE. Molti hanno letto i vari articoli usciti in quei giorni, ma pochi hanno letto il testo dell'ordinanza, che è davvero ben scritta (la firma è del Giudice Marina Tavassi, solitamente molto oculata su questi temi). Di seguito riportiamo l'estratto più interessante e successivamente il PDF integrale del provvedimento.

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Estratto dell'ordinanza
[...] Non vi sono allo stato sufficienti elementi per ritenere che la diffusione di musica da parte di Soundreef nel territorio italiano sia illecita in forza della riserva concessa alla SIAE dall'art. 180 L.aut. Nel sembra infatti potersi affermare che la musica, per lo più, se non esclusivamente, inglese, statunitense o comunque di autori ed interpreti stranieri, gestita da Soundreef e da questa diffusa in Italia in centri commerciali GDO e simili, debba essere obbligatoriamente affidata all'intermediazione di SIAE. Una simile pretesa entrerebbe in conflitto con i principi del libero mercato in ambito comunitario e con i fondamentali principi della libera concorrenza.
L'art. 180 L. aut. , infatti, proprio in quanto stabilisce simili limiti, non può che essere considerato norma di carattere eccezionale e quindi di stretta interpretazione. Un'interpretazione estensiva della medesima norma, diretta ad estenderne la portata al di fuori dell'espressa previsione letterale non sarebbe legittima. Né tale norma può essere estrapolata dal contesto normativo in cui è inserita, ovvero nella legge sul diritto d'autore nazionale, dovendosi rilevare che il successivo art. 185 della stessa legge limita l'applicazione dell'intero complesso di norme alle opere di autori italiani, recitando: “Questa legge si applica a tutte le opere di autori italiani, dovunque pubblicate per la prima volta, salve le disposizioni dell'art. 189” (che qui non rilevano). E' poi previsto al secondo comma che “si applica ugualmente alle opere di autori stranieri domiciliati in Italia, che siano state pubblicate per prima volta in Italia” (e non è questo il caso), potendo essere applicata (terzo comma) “ad opere di autori stranieri, fuori dalle condizione di protezione indicate nel comma precedente, quando sussistono le condizioni previste negli articoli seguenti”. Ricorre quindi l'ipotesi di cui all'art. 186 il quale prevede che “Le convenzioni internazionali per la protezione
delle opere dell'ingegno regolano la sfera di applicazione di questa legge alle opere di autori stranieri”, dovendosi quindi fare riferimento alla Convenzione di Berna. Tale Convenzione, all'art. 5, richiama la legge nazionale non con un rinvio generico ed omnicomprensivo come vorrebbe la difesa di Piccinelli e di Ros&Ros, ma solo prevedendo che “gli autori godono ... dei diritti che le rispettive leggi attualmente conferiscono o potranno successivamente conferire ai nazionali” (par.1); il par. 2 della medesima norma prevede che il godimento e l'esercizio di questi diritti non siano sottoposti ad alcuna formalità e il par. 3 ribadisce che l'autore allorché non appartenga al paese d'origine dell'opera per la quale è protetto dalla Convenzione, avrà, in questo Paese, gli stessi diritti degli autori nazionali.
Il complesso della normativa, quindi, si preoccupa chiaramente di tutelare gli autori, i loro diritti, la loro posizione attiva, non certo imponendo loro vincoli o limitazioni ed anzi espressamente escludendolo (par. 2 sopra richiamato).
Ulteriori conferme - salvi diversi approfondimenti in sede di merito - sembrano potersi trarre dallo Statuto della SIAE (DM 4.6.2001). Lo Statuto all'art. 2 indica che sono “associati” le persone fisiche e giuridiche italiane, titolari di diritti in quanto autori. Per le persone fisiche e giuridiche dei Paesi membri dell'U.E. titolari di diritti d'autore la disposizione prevede che la loro situazione sia parificata a quella degli autori italiani ove i soggetti stranieri titolari di diritti facciano espressa domanda di associazione alla SIAE (comma 1), oppure conferiscano mandato alla SIAE (comma 2). Sembra quindi che ammissibile anche l'ipotesi in cui detti autori non intendano conferire mandato alla SIAE (in ogni caso non è sancito alcun obbligo in tal senso a loro carico), ma si affidino - secondo quanto sostiene la difesa di Soundreef - ad altri soggetti intermediari.
Non sembra quindi potersi affermare che per gli autori stranieri sussista un obbligo di rispetto della riserva di legge prevista dal combinato disposto degli artt. 180 e 185 L. aut. per gli autori italiani, e quindi che, ove intendano affidare a terzi la gestione dei loro diritti, si debbano obbligatoriamente rivolgere alla SIAE.
Specularmente - ancorché il punto sia da approfondire in sede di giudizio di merito - non vi è alcun obbligo di rivolgersi a società di gestione che operino in Italia per quanto riguarda i diritti connessi di artista, interprete ed esecutore e/o i diritti connessi di produttore.
Quanto alle collecting society non può dirsi che ricorra un obbligo per le stesse di operare in Italia solo tramite accordi di reciprocità con la collecting society locale. Quest'ipotesi si pone come facoltà rimessa alle parti, ma non come obbligo. [continua...]



martedì 17 febbraio 2015

La SIAE limita la promozione della musica; urge una riforma. Ennesima interrogazione parlamentare

Alcuni parlamentari (come i deputati Giampiero Giulietti ed Emanuele Lodolini), attraverso una formale interrogazione parlamentare, hanno invitato il Governo "a prendere i dovuti provvedimenti affinché l’attuale regolamentazione della Siae non costituisca più un limite alla promozione della cultura e della sensibilità musicale e per fare in modo che vengano escluse dall’obbligo del pagamento dei diritti SIAE le esecuzioni di musica classica con esplicite finalità di promozione culturale e senza scopo di lucro".

Riportiamo di seguito l'intero estratto dell'interrogazione che è stato diffuso in questi giorni.

“La Siae è regolamentata da un quadro normativo che risale ad un contesto storico lontanissimo, inadeguato ad interpretare i modelli sviluppatisi a seguito dell’avvento del digitale. Inoltre la Siae opera in regime di esclusività e monopolio, a differenza di quanto accade in Europa dove si è affermato un modello liberalizzato; il nostro Paese deve ancora recepire le direttive europee volte a liberalizzare il mercato del diritto d’autore ed in particolare la recente direttiva UE del 26 febbraio 2014 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e deidiritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno. In attesa del necessario adeguamento della normativa italiana a quella europea, occorre, tuttavia,intervenire subito per eliminare alcune storture e alcuni ingiustificati balzelli che ostano la libera fruizione di operemusicali nell’interesse della collettività. Innanzitutto si rende necessario un esplicito chiarimento in merito al libero utilizzodelle opere di pubblico dominio al fine di evitare vessazioni e di stimolare la realizzazione di attività volte alla sola promozionedella musica e alla formazione di giovani artisti così come si rende necessaria la previsione di un’esplicita esenzione dal pagamentodei diritti d’autore per le attività musicali svolte senza fini di lucro da associazioni di volontariato e di promozione sociale e permanifestazioni con finalità di promozione culturale musicale svolte anche da enti pubblici”.

L'on. Giulietti, promotore dell'iniziativa, ha inoltre aggiunto: “Con questa interrogazione si invita il Governo a prendere i dovuti provvedimenti affinché l’attuale regolamentazione della Siae non costituisca più un limite alla promozione della cultura e della sensibilità musicale e per fare in modo che vengano escluse dall’obbligo del pagamento dei diritti SIAE le esecuzioni di musica classica con esplicite finalitàdi promozione culturale e senza scopo di lucro”.

Ho ricevuto dei soldi dalla SIAE, ma non ho capito bene perché

Devo dirvi una cosa ma non so come dirvela. Va be', sarò diretto e crudo. E' successo che... la SIAE mi ha dato dei soldi. Ebbene sì. Vi chiederete sconvolti: “ma come è possibile!?”; o penserete: “Proprio tu!”. Calma e gesso; adesso vi spiego il pregresso e capirete.

Innanzitutto tengo a sottolineare solennemente che non ho mai dato mandato a SIAE di gestire i miei diritti d'autore né tanto meno mi sono iscritto all'ente come autore. Ciò nonostante nei mesi scorsi (come avevo già spiegato in altro post) avevo scoperto che uno dei miei libri risultava tra le opere per cui SIAE, sulla base di una convenzione con le principali case editrici, aveva raccolto i diritti di reprografia (cioè le riproduzioni a fotocopia, ciclostile e simili): si tratta del mio best seller “Creative Commons: manuale operativo”, ma solo nella... [continua su Apogeonline.com]

Articolo uscito su Apogeonline.com il 13 febbraio 2015. Vai a fonte originaria.



Ecco il bollettino con il resoconto del credito a mio favore.




martedì 10 febbraio 2015

SIAE: ma quanto ci costi? Una panoramica delle inefficienze (con tanto di numeri)

Articolo tratto dalla pagina del sito Wikispesa.it dedicata alla SIAE. L'ottimo sito è curato dall'Istituto Bruno Leoni ed è interamente rilasciato con licenza Creative Commons by-sa. Vedi fonte originaria.

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Costi

A differenza di quanto avviene nella maggior parte dei paesi europei, in Italia la gestione collettiva dei diritti d’autore è affidata in via esclusiva a un ente pubblico, la Siae, cui è quindi riconosciuto un monopolio legale.
La minor efficienza della Siae rispetto agli organismi esteri equivalenti costa agli autori, ai discografici e ai fruitori di opere musicali protette complessivamente circa 13,5 milioni di euro annui. I bassi tassi di efficienza della SIAE si ripercuotono negativamente sull’industria culturale italiana e sulla capacità di diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione.
Il monopolio legale risulta, pertanto, anacronistico, lesivo della concorrenza, quindi costoso sia per gli autori, sia per i consumatori.
Sui consumatori grava inoltre una forma di tassazione preventiva imposta dalla SIAE, che acquisisce un compenso (denominato equo compenso) sui dispositivi di memorizzazione venduti in Italia (pellicole fotografiche, musicassette, VHS, CD, DVD, HD DVD, Blu ray, masterizzatori, hard disk, pendrive, schede di memoria, personal computer, decoder, lettori MP3, telefoni cellulari, ecc.) che si basa sull'assunto a priori che su questi dispositivi l'acquirente registrerà una copia privata di materiale protetto dai diritti d'autore.
L'ammontare complessivo degli introiti da equo compenso viene stimato, da Confindustria e Assinform, in 300.000.000 euro all'anno.

Mercato europeo

La conservazione del regime di esclusiva in capo alla SIAE ha impedito per molto tempo la creazione in Italia di soluzioni più efficienti di tutela e gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Il principio dell'esclusiva nell'intermediazione è stato attenuato dall'introduzione delle norme comunitarie: permane il divieto di costituire nuove organizzazioni di intermediazione, ma l'autore, oltre la soluzione di autotutelare il proprio diritto, può scegliere di iscriversi ad associazioni di autori degli altri 26 paesi dell'Unione.
E' proprio il confronto con i modelli stranieri a rilevare l'inefficienza di quello italiano.
Lo UK è il benchmark europeo nel mercato dell'intermediazione dei diritti d'autore e l'analisi comparativa risulta rilevante specialmente nei settori della musica, dell’editoria e delle arti figurative per la maggiore disponibilità di dati e in quanto si tratta del mercato più prospero.
Nel 2008 la SIAE ha registrato in questo comparto incassi per 474,7 milioni di euro dall’area Musica, cui si sommano i 9,64 milioni introitati dall’area Lirica.
Nel Regno Unito, il soggetto che più si avvicina alla Siae per numeri e servizi offerti, nel settore della musica, è la PRS for Music, così denominato a seguito dell’alleanza stipulata nel 1997 tra la Performing Right Society e la MCPS (Mechanical Copyright-Protection Society). La PRS for Music conta circa 60 mila iscritti (tra cui 52 mila autori di canzoni e loro eredi) e nel 2008, attraverso le 350 mila licenze concesse ai fruitori di prodotti musicali, ha raccolto 608,2 milioni di sterline. Utilizzando il tasso di cambio di fine 2008, significa che la PRS for Music ha incassato nel 2008 620,6 milioni di euro. Il dato saliente per rilevare l’efficienza dell’intermediatore, è il rapporto tra i ricavi e i costi operativi: la società inglese presenta un ratio mediamente pari al 12%, contro il 14,8% registrato dalla Siae nel 2008, che sostenne nel medesimo esercizio costi operativi per 71,76 milioni di euro. Con un tasso pari quello della PRS for Music, 13,5 milioni di euro in più si sarebbero tradotti in risparmio per i consumatori italiani di musica, ovvero in maggiori compensi per gli autori.
Se il benchmark britannico evidenzia l’inefficienza del monopolio pubblico, la Siae risulta inefficiente anche se si restringe il campo di indagine ai monopoli legali o di fatto costituiti con il rilascio di una singola autorizzazione.
Nel caso della Svizzera è stato adottato un modello simile a quello italiano: la Suisa raccoglie, infatti, i proventi dai diritti d’autore nel mercato musicale in regime di esclusiva per tutti i 26000 iscritti e la legge svizzera prevede che “di norma, è accordata l’autorizzazione alla gestione collettiva dei diritti d’autore a una sola società per categoria di opere e a una sola società per i diritti di protezione affini” (art. 42, legge federale sui diritti d’autore e sui diritti di protezione affini), l'atto autorizzatorio ha durata quinquennale e può esser rinnovato alla scadenza per altri cinque anni. Nel 2008 la Suisa ha raccolto 152,2 milioni di franchi svizzeri (102,5 milioni di euro, considerando il tasso di cambio di fine 2008), distribuendone 112,9 (cui vanno aggiunti 6,4 milioni di franchi svizzeri per un fondo assicurativo per gli artisti e 2,2 milioni per la fondazione SUISA for music) e sostenendo costi per un ammontare pari al 13,9% degli introiti, al di sotto della miglior performance della Siae registrata nel settore musica, pari al 14,8%. Se il monopolista pubblico italiano fosse efficiente quanto l’analoga svizzera, sarebbe possibile un risparmio stimato di 4,4 milioni di euro, a favore dell’industria musicale italiana e dei consumatori, che vengono invece trattenuti dalle sezioni Musica e Lirica della Siae.
Se quindi il regime di libera concorrenza sembra condurre ad una maggiore efficienza nella gestione collettiva dei diritti d’autore, il sistema italiano risulta caratterizzato da problemi strutturali interni all'origine dell'inefficienza anche nel raffronto con i risultati ottenuti da analoghe CCS operanti anch’esse in regime di monopolio legale.

Problemi strutturali

Tra i fattori che più impediscono una maggiore efficienza vi è l'organizzazione del personale.
Nel bilancio del 2008, la Siae prendeva atto della necessità di contenere le spese di gestione, dopo anni di aumento delle risorse umane impiegate nell’ente stabilendo il blocco di nuove assunzioni con l'obiettivo, dopo molti anni di crescita ininterrotta del costo del personale (derivante essenzialmente da automatismi contrattuali ed adeguamenti inflattivi), di ottenere un concreto contenimento di tale spesa. Nello stesso bilancio si riscontra però la discontinuità tra i propositi e i fatti in quanto il costo del personale, che aveva raggiunto nel 2007 quota 91,2 milioni di euro, nel 2008 ha subito un ulteriore aumento, pari a 4,7 milioni di euro (+5,1%), solo in parte (2,1 milioni di euro) giustificabile con la risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro. Ancor più forte, in termini percentuali, risultava l’aumento dei costi per gli organi sociali, cresciuti da 2,1 a 2,7 milioni di euro (+28,5%) nell’arco di dodici mesi.
La gravità della situazione è stata rimarcata anche nel corso dell’assemblea tenutasi nell’estate del 2009, in occasione dell’approvazione del bilancio e dell’elezione del nuovo presidente, circostanza nella quale buona parte dei soci hanno preferito abbandonare la riunione per protesta.
Oltre alla spesa per il personale, il bilancio 2010 rilevava un'ulteriore criticità: l'esercizio ha portato a un risultato operativo negativo per 27,2 milioni di euro, spiegato da Direttore Generale Baldini subentrato successivamente con il commissariamento dell'ente: «Il deficit di bilancio di Siae è in buona parte determinato dal Fondo pensioni, un fondo integrativo chiuso nel 1978 ma che pesa ancora fortemente nel bilancio della società». La Società autori ed editori è stata infatti per anni costretta a tappare i buchi di un fondo strutturalmente in perdita che aveva investito il suo patrimonio in immobili, versando negli anni oltre130 milioni.
Nel 2010, prima del commissariamento, la situazione ha raggiunto il paradosso: i ricavi da locazione sono stati pari a 2,3 milioni mentre per gestire gli immobili sono stati impiegati 3,3 milioni, con un rendimento del -1 per cento. «In quel periodo - chiosa il direttore generale - ci sono state spese ai limiti del surreale, come i circa 300mila euro usati per interventi di idraulica. Abbiamo stimato che fino alla chiusura del Fondo, prevista nel 2059, Siae avrebbe dovuto sopportare oneri per circa 194 milioni».
La gestione commissariale avviata nel 2011 ha permesso un riordino finanziario dell'ente tramite razionalizzazioni nell'organizzazione del personale e tramite un'operazione per sanare l'anomalia di un patrimonio del fondo tutto concentrato sul mattone. Sono stati così creati due fondi immobiliari, chiamati "Aida" e "Norma", gestiti dalla sgr Sorgente nei quali Siae ha posto due immobili per un valore di 91,5 milioni di euro, mentre il Fondo pensioni ha impiegato cinque immobili per un valore di 58,8 milioni, con il fine di gestire le proprietà e produrre plusvalenze entro il 2012.
Effettivamente la Siae ha approvato lo schema di bilancio 2012 chiuso con un avanzo di gestione di18,6 milioni di euro. Sono state ridotte le provvigioni relative al settore dell'emittenza dello 0,5% per l'esercizio 2013. Durante la gestione commissariale il peso a carico degli associati è dunque sceso dal 21% medio a meno del 17%, nonostante il significativo calo degli incassi. Parte dell'avanzo di gestione 2012 è stato destinato a riserva che potrà essere utilizzata dai nuovi organi per l'ulteriore riduzione delle provvigioni della società.

L' equo compenso "salva-bilancio"

Dal 2010 la Siae ha potuto inoltre fare affidamento a nuove entrate per un ammontare sufficientemente elevato da compensare gli effetti della crisi e i riflessi contabili delle inefficienze. L'ente ha infatti ricevuto un soccorso dall’aumento dei compensi per copia privata previsto dal decreto ministeriale 30 dicembre 2009, adottato in attuazione del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 68.
La prima disposizione molto discussa è stata è stata la determinazione del rapporto di proporzionalità tra il compenso e l’estensione della memoria del supporto di dispositivi elettronici. La principale critica sollevata muove dal riconoscimento che, sin dall’origine dell’informatica, una delle principali frontiere del progresso tecnologico è stata l’aumento della capacità di memoria contenibile in supporti di dimensioni sempre più ridotte. La crescita esponenziale della memoria infatti consente ed è il presupposto per la fruizione di prodotti multimediali di qualità via via migliore.
Stabilendo un compenso proporzionato alla memoria, la conseguenza è da un lato l'aumento dell’incidenza del corrispettivo sul prezzo finale, dall’altro un freno allo sviluppo e alla diffusione di supporti sempre più capienti e quindi di prodotti multimediali più elaborati e di qualità superiore che necessitano di memorie più estese.
Ha suscitato inoltre molte critiche l’estensione dell’ambito oggettivo delle norme sull’imposizione del corrispettivo, che è diventato inclusivo degli apparecchi, anche polifunzionali, idonei alla registrazione analogica o digitale, audio o video e i masterizzatori di supporti.

giovedì 29 gennaio 2015

Blandini: "smettiamola di dire che la SIAE è come un esattore fiscale". La risposta all'articolo di Scorza

"Guido Scorza sceglie di entrare, ancora una volta, e con il consueto livore, in un’operazione mentale ormai trita e ritrita, quella di paragonare il lavoro della Siae a quello di un esattore fiscale, di un applicatore di contravvenzioni, del meccanico e stolto richiedente di “un fiorino!”, dimentico che la missione della Siae è quella di dare la massima tutela economica consentita dall’ordinamento ad un particolare tipo di lavoratore che è l’autore, ed ogni parallelo con una bieca esattoria di tipo fiscale – è noto ormai anche ai meno avveduti – è soltanto un errore concettuale che da parte di molti detrattori viene sempre più raramente, e sempre in malo modo, esibito."

Questa è parte della risposta (piuttosto aspra) fornita all'avvocato Scorza da parte del Direttore Generale della SIAE Blandini e pubblicata come replica ad un articolo di Scorza sul IlFattoQuotidiano.it. Nell'articolo veniva sollevata una questione davvero delicata e poco "simpatica" relativa a "gravissime irregolarità nei controlli e negli incassi dei diritti da parte di SIAE". Rimando alla fonte originaria per avere il quadro completo della questione.

Per approfondire l'argomento, leggi anche: La Siae non è una tassa sull’intrattenimento (ma forse vorrebbe esserlo)

martedì 27 gennaio 2015

La SIAE chiede soldi per una recita scolastica sull'olocausto: "Non siamo senza cuore e anima"

Dopo l'episodio segnalato la scorsa settimana su IlPiccolo di Trieste da un lettore del quotidiano ("Due minuti di musica e 100 euro di SIAE"), è ancora il Friuli-Venezia Giulia la scena del dibattito sulla raccolta dei proventi da parte di SIAE presso piccoli eventi a scopo culturale. Questa volta si parla di una recita scolastica sul tema della memoria dell'olocausto.
Il direttore della sede SIAE regionale però non accetta le critiche e replica precisando che "la SIAE non è senza cuore e anima".
Ecco l'articolo uscito oggi (27/01/15) sul Gazzettino di Pordenone.


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Ringrazio per la segnalazione via Twitter @GiulioMeduri

giovedì 22 gennaio 2015

Due minuti di musica e 100 euro di SIAE

Un episodio che racconta un episodio emblematico e che fa riflettere sul (mal)funzionamento della gestione collettiva dei diritti in Italia. L'articolo è stato segnalato originariamente su Twitter da @CarloMuscatello ed è tratto dal quotidiano triestino Il Piccolo (edizione del 22/01/15, pagina "segnalazioni").


martedì 6 gennaio 2015

Se vogliamo abolire la SIAE bisogna considerare che...

Nelle scorse settimane il sito Conversomag.com ha aperto una rubrica dedicata al dibattito sull'innovazione della SIAE e intitolata "Sapore di SIAE". Vi si trovano alcune informazioni di base sul funzionamento dell'ente, un sondaggio aperto al pubblico e vari interventi di esperti del settore (artisti, editori, giuristi...). Oggi è uscito il mio contributo, nel quale ho cercato di invitare alla cautela coloro che parlano troppo affrettatamente di radicale abolizione. Lo riporto di seguito. [Simone Aliprandi]


La questione dell’abolizione della SIAE è molto delicata, perché, nonostante i mostruosi segni di malfunzionamento (che sono già stati messi in luce in moltissime altre sedi e su cui quindi non mi dilungo), ad oggi non esiste altro ente in grado di svolgere in modo efficiente l’attività svolta finora da SIAE. Chi spinge con irruenza verso la radicale abolizione è perchè non ha ben chiara la complessità della situazione e quante siano le funzioni demandate a SIAE. Ne consegue che una liberalizzazione della gestione collettiva dei diritti d’autore fatta in modo sconsiderato e avventato rischierebbe di creare ulteriore confusione e aumentare le storture del sistema. Il problema di fondo è che la SIAE incarna in sé non solo funzioni di “rappresentanza” degli interessi dei titolari dei diritti (autori ed editori) ma anche funzioni di “controllo” ramificate in tutto il territorio nazionale. In altre parole, la SIAE non è solo l’ente che (in regime di monopolio) rappresenta gli interessi dei creativi ma è anche una grande rete (burocratizzata e dai meccanismi spesso obsoleti) di uffici e incaricati che si occupano di rilasciare i permessi e di effettuare i vari controlli sul territorio nazionale.
Il primo passo da compiere sarebbe a mio avviso proprio quello di trovare il modo per scindere queste due funzioni della SIAE (e di farlo in ottica di efficienza ed economicità): da un lato creare un ente pubblico che, con regole chiare e con massima trasparenza, si occupi del controllo e dei rapporti con gli utilizzatori delle opere, dall’altro liberalizzare l’aspetto della gestione dei diritti e della rappresentanza degli autori, stabilendo chiare regole per garantire in modo equo e trasparente l’accesso a questa attività da parte dei soggetti privati (associazioni, consorzi, etc.). Inoltre, tutto ciò deve essere fatto con una prospettiva il più possibile internazionale o quanto meno europea, dato che ci troviamo in un mercato del copyright ormai globalizzato. E ciò aggiunge altri aspetti di delicatezza e cautela.