mercoledì 27 febbraio 2019

La storia di Riccardo Gattuso (ex mandatario SIAE) e la sua lettera aperta al direttore Blandini

Il 21 febbraio scorso il Giudice per le indagini preliminari di Velletri Dott. Giuseppe Boccarrato ha archiviato, per la seconda volta, la posizione di Riccardo Gattuso (ex mandatario SIAE di Albano Laziale) in seno al procedimento penale proposto dal Direttore Generale della SIAE dott. Gaetano Blandini per "infondatezza delle accuse".

Gattuso, che ha scelto di rifiutare l'assistenza di un legale e quindi di difendersi da solo, esce da quattro anni di continuo confronto con la Procura di Velletri e con la Corte di Cassazione. E oggi, a fascicolo archiviato, pubblica una lettera aperta rivolta a Blandini, nella quale si toglie un po' di sassi dalle scarpe e chiarisce la situazione dal suo punto di vista, arrivando in fine a chiedere le dimissioni del Direttore Generale. Motivo centrale delle sue doglianze è in generale il metodo applicato dalla dirigenza SIAE e dai suoi legali in questa vicenda giudiziaria scomoda, e più nello specifico il fatto che, per sostanziare le accuse contro di lui (poi rivelatesi infondate), sia stato utilizzato un documento che – secondo la ricostruzione dello stesso Gattuso – non poteva in alcun modo essere nelle mani di SIAE.

Nell'immagine riportiamo l'incipit della lettera (che in realtà consta di 3 pagine fitte); il documento integrale è disponibile sul profilo Facebook dell'autore a questo link. Allo stesso link è disponibile anche la memoria difensiva firmata personalmente dal Gattuso e presentata al Tribunale di Velletri lo scorso ottobre.