domenica 19 ottobre 2014

La posizione ufficiale di SIAE su SoundReef

A scopo informativo riportiamo il documento diffuso da SIAE in cui si esprime la posizione ufficiale della collecting society italiana in merito all'attività di SoundReef, società basata nel Regno Unito che si occupa di intermediazione e gestione dei diritti d'autore. Si tratta di un documento diffuso sul sito della SIAE negli anni scorsi (probabilmente nel 2011) e al quale è seguito un altro documento con apposite FAQ per gli utenti e per i semplici curiosi. [Fonte del documento: sito SIAE]

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In esito alle richieste di chiarimenti pervenute in relazione all’offerta dei servizi di Soundreef, si rappresenta quanto segue.
L’operazione proposta da Soundreef, contrariamente a quanto la stessa lascerebbe intendere, non è esente da rischi per l’utilizzatore.
Solo limitatamente ai profili che riguardano più direttamente gli utilizzatori ed agli aspetti specifici evidenziati nel sito web di Sound Reef e nel materiale promozionale diffuso, si segnalano i punti critici delle affermazioni di quest’ultima.

1) Soundreef si auto-qualifica “collection Society” di diritto inglese.
Essa peraltro non fornisce alcuna indicazione sugli strumenti eventualmente adottati per il rispetto delle regole di buon governo nello svolgimento della propria attività.
In ambito comunitario trasparenza, affidabilità e responsabilità dell’operato delle Società di gestione collettiva, così come i relativi controlli da parte di autorità pubbliche o di organi specifici, sono da tempo ritenuti elementi di fondamentale importanza (vedasi ad esempio la Comunicazione della Commissione Europea 2004/261 nonché quella di imminente pubblicazione, relative tra l’altro alla riforma delle società di gestione collettiva).
Le Società di gestione collettiva costituite e riconosciute come tali, quale è la S.I.A.E., devono quindi dare, e danno, ampie garanzie circa la correttezza nell’acquisizione del repertorio, l’effettiva disponibilità dello stesso e l’attribuzione dei compensi ai titolari dei diritti.
Proprio per queste ragioni esse sono soggette a controlli anche contabili.

2) Soundreef rassicura gli utilizzatori in ordine alla legittimità del proprio operato e garantisce gli stessi, offrendo ampia manleva per eventuali rivendicazioni di società di gestione collettiva (in particolare, S.I.A.E.) nei loro confronti.
Le società di gestione collettiva hanno in genere, quantomeno in ambito europeo, un mandato esclusivo per l’amministrazione dei diritti dei loro aderenti.
Soundreef non può dunque affermare di poter legittimamente intermediare il diritto di pubblica esecuzione e/o di comunicazione al pubblico di opere musicali i cui aventi diritto aderiscono alla S.I.A.E., tranne nei casi in cui gli stessi abbiano, nei modi e limiti previsti dalle previsioni regolamentari interne, ritirato il mandato in relazione ad una o più categorie di diritti sulle proprie opere. E ciò ad oggi non risulta avvenuto proprio in relazione all’ipotesi di utilizzazione dei brani negli esercizi commerciali.
In altre parole, nel caso in cui un’opera di un autore associato alla SIAE risultasse presente fra quelle diffuse in un esercizio che ritenga di avvalersi dell’offerta Soundreef, la S.I.A.E. dovrebbe necessariamente attivare ogni azione prevista dalla legge a tutela dei diritti dei propri aderenti. Non solo, ma la manleva che Soundreef offre non varrebbe a tenere indenni i titolari degli esercizi commerciali dall’eventuale responsabilità penale, di natura strettamente personale, conseguente alle utilizzazioni abusive.

3) Soundreef dichiara di disporre di un vasto repertorio definito di autori “più o meno famosi”, comprensivo anche di brani “ appartenenti ad iscritti S.I.A.E.”.
Senza entrare nel merito della qualità dell’offerta musicale di Soundreef, il repertorio nazionale ed internazionale amministrato da S.I.A.E. comprende oltre 5 milioni di opere a fronte delle 100.000 dichiarate da Soundreef e soprattutto include tutte le opere di successo italiane e mondiali.
Quindi, chi intenda avvalersi di Soundreef deve essere ben consapevole che in nessun caso può lecitamente utilizzare anche un solo brano amministrato da S.I.A.E. senza incorrere nelle richiamate responsabilità; per fare un esempio concreto, non potrebbe utilizzare nel periodo natalizio i brani celebri che tradizionalmente caratterizzano l’atmosfera festiva.
L’operazione proposta da Soundreef, dunque, può comportare per l’utilizzatore i rischi e gli svantaggi che si sono sopra evidenziati.
Si fa riserva di fornire ulteriori indicazioni, anche sulla base di eventuali maggiori elementi di conoscenza circa le concrete modalità operative adottate da Soundreef, nonché le attività dalla stessa svolte in ambito comunitario ed in particolare nel Paese d’appartenenza, ove dovrebbero essere dislocate le risorse patrimoniali che costituiscono tra l’altro la garanzia per gli autori e per gli utilizzatori (allo stato del tutto ignote).

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