E' successo all’oratorio Marvelli di Monza (Parrocchia di Cristo Re) in una festa di San Silvestro organizzata da Tu con noi, associazione di promozione sociale dedita - come si legge nel sito dell'ente - a "trasformare il tempo libero insieme a persone con diverse abilità, da tempo vuoto a tempo di relazione".
Racconta la testata locale IlCittadinoMB (parlando impropriamente di "tassa"):
Non è considerata pubblica la esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera entro la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell'istituto di ricovero, purché non effettuata a scopo di lucro.
Non è altresì considerata pubblica l'esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera nell'ambito normale dei centri sociali o degli istituti di assistenza, formalmente istituiti, nonché delle associazioni di volontariato, purché destinata ai soli soci ed invitati e sempre che non venga effettuata a scopo di lucro.
Probabilmente, secondo il giudizio del funzionario SIAE di Monza, la festa in questione eccedeva questi limiti.
Riportiamo anche l'immagine del verbale.
Racconta la testata locale IlCittadinoMB (parlando impropriamente di "tassa"):
poco dopo il brindisi si è presentato alla porta un funzionario della Siae, la Società italiana degli autori ed editori. Motivo: all’interno del salone dell’oratorio si stava ballando a tempo di musica, senza però aver pagato la tassa spettante quando si utilizza la musica durante un evento pubblico.La norma di riferimento è sempre l'art. 15 legge 633/1941, commi 2 e 3, secondo cui:
I regolamenti della Siae, infatti, considerano festa pubblica tutto ciò che si svolge fuori dalle mura domestiche, fatta eccezione per gli eventi in carcere o in ospedale.
Non è considerata pubblica la esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera entro la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell'istituto di ricovero, purché non effettuata a scopo di lucro.
Non è altresì considerata pubblica l'esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera nell'ambito normale dei centri sociali o degli istituti di assistenza, formalmente istituiti, nonché delle associazioni di volontariato, purché destinata ai soli soci ed invitati e sempre che non venga effettuata a scopo di lucro.
Probabilmente, secondo il giudizio del funzionario SIAE di Monza, la festa in questione eccedeva questi limiti.
Riportiamo anche l'immagine del verbale.
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