venerdì 29 aprile 2016

Fedez lascia SIAE per Soundreef: "maggiore trasparenza e meritocrazia"

Il rapper Fedez, al secolo Federico Lucia, ha annunciato di aver deciso di svincolarsi da SIAE per affidare la gestione e intermediazione dei suoi diritti d'autore a Soundreef, poichè ne apprezza la maggiore trasparenza e meritocrazia e perché in generale simpatizza per il mondo delle startup e delle realtà imprenditoriali che fanno innovazione.

Il fondatore di Soundreef, Davide D'Atri (nella foto, a sinistra, assieme a Fedez), parla di un imminente effetto domino che porterà molti artisti italiani a fare la stessa scelta.
«Quella di Federico è una scelta coraggiosa ma anche di innovazione, dettata dalla voglia di cambiare il sistema che garantisce i più forti. La rivoluzione digitale non poteva che travolgere i monopoli che ancora resistono nel nostro Paese. Assisteremo presto a un effetto domino».
Un annuncio che, probabilmente non a caso, cade proprio in un periodo molto caldo che segna un periodo di transizione epocale per il sistema di gestione collettiva del copyright in tutta Europa.

Ecco il video di Repubblica.it con la conferenza stampa:



[AGGIORNAMENTO] E la SIAE, dal canto suo, come l'ha presa? In un comunicato comparso sul sito SIAE nel tardo pomeriggio del 29 aprile, si legge:
Abbiamo saputo e preso atto della scelta di Fedez e certamente ci dispiace perdere uno dei nostri 80.000 associati. Continuiamo a stimare ed apprezzare Fedez come autore e come artista e tuttavia riteniamo che talune sue dichiarazioni siano frutto di una non corretta informazione.

Altri articoli che ne hanno parlato:

giovedì 21 aprile 2016

SIAE e Soundreef a confronto su Rai Radio 1

Ieri mercoledì 20 aprile 2016, giorno in cui alla Camera dei Deputati è iniziata la discussione della legge delega che dovrebbe avviare una riforma del sistema di gestione collettiva dei diritti d'autore in Italia (maggiori info), il programma Bianco e nero di Radio1 Rai è diventato teatro di un inedito confronto tra Soundreef e SIAE. Da un lato Davide D'Atri (fondatore e attuale presidente Soundreef) e dall'altro Matteo Fedeli (Direttore Musica Siae) hanno avuto finalmente modo di incrociare i loro punti di vista in un'occasione di informazione seria e ben fatta.

Riportiamo il podcast integrale della puntata, assolutamente da ascoltare.





sabato 16 aprile 2016

Ecco la legge delega per recepire la direttiva Barnier sulla gestione collettiva dei diritti d'autore

Finalmente, e ovviamente quando è ormai scaduto il termine ultimo imposto dalla Unione Europea, si vede un disegno di legge per delegare al Governo il recepimento della Direttiva Barnier molto discussa in questi giorni (vedi maggiori dettagli). I principi della delega sono espressi all'interno dell'articolo 14-sexies del disegno di legge A.C. 3540-A "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2015" (vedi testo ufficiale sul sito della Camera dei Deputati). Il disegno di legge dovrebbe essere discusso in questi giorni alla Camera.
Per chi non avesse dimestichezza con i meccanismi della legislazione italiana... Attenzione! Non si tratta della legge di recepimento; ma solo delle legge con cui il Parlamento demanda al Governo, stabilendo i principi e criteri entro cui muoversi, l'approvazione di un futuro decreto legislativo in cui recepire concretamente il dettato della Direttiva nonché della legge delega.
Dunque il dibattito non si chiude qui perché poi ci sarà da discutere e lavorare sul decreto legislativo di recepimento, il quale non sappiamo come e quando arriverà.
Intanto però, al fine di massima trasparenza sul tema, riportiamo di seguito il testo dell'art. 14-sexies.

NOTA: anche di questo si discuterà nella conferenza stampa che si terrà alla Camera dei Deputati martedì 19 aprile alle ore 10 (vedi dettagli).

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ART. 14-sexies
(Princìpi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva 2014/26/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno).

1. Nell’esercizio della delega per l’attuazione della direttiva 2014/26/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno, il Governo si attiene, oltre ai princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo 1, comma 1, anche ai seguenti princìpi e criteri direttivi specifici:

a) assicurare che la Società italiana degli autori ed editori e gli altri organismi di gestione collettiva garantiscano idonei requisiti di trasparenza, efficienza e rappresentatività, comunque adeguati a fornire ai titolari dei diritti una puntuale rendicontazione dell’attività svolta nel loro interesse;

b) vietare alla Società italiana degli autori ed editori e agli altri organismi di gestione collettiva di imporre ai titolari dei diritti qualsiasi obbligo che non sia oggettivamente necessario per la gestione e per la protezione dei loro diritti e interessi;

c) definire i requisiti di adesione alla Società italiana dagli autori ed editori e agli altri organismi di gestione collettiva sulla base di criteri oggettivi, trasparenti e non discriminatori;

d) prescrivere che gli statuti della Società italiana degli autori ed editori e degli altri organismi di gestione collettiva stabiliscano adeguati, equilibrati ed efficaci meccanismi di partecipazione dei loro membri al processo decisionale dell’organismo;

e) stabilire che la Società italiana degli autori ed editori e gli altri organismi di gestione collettiva distribuiscano regolarmente e con la necessaria diligenza gli importi dovuti ai titolari dei diritti che hanno loro conferito mandato e che la distribuzione avvenga entro nove mesi a decorrere dalla fine dell’esercizio finanziario nel corso del quale sono stati incassati i proventi dei diritti;

f) prevedere che la Società italiana degli autori ed editori e gli altri organismi di gestione collettiva ripartiscano gli importi dovuti ai titolari dei diritti con criteri di economicità, quanto più possibile su base analitica, in rapporto alle singole utilizzazioni delle opere;

g) prevedere che gli utilizzatori siano obbligati a presentare alla Società italiana degli autori ed editori e agli altri organismi di gestione collettiva, nel rispetto dei tempi richiesti, rapporti periodici di utilizzo accurati, predisposti sulla base di un modello tipizzato, nonché ogni informazione necessaria relativa alle utilizzazioni oggetto delle licenze o dei contratti; stabilire, inoltre, in caso di violazione di tale obbligo, conseguenti sanzioni amministrative, fermo restando il diritto alle azioni civili;

h) prevedere, al fine di ridurre il relativo contenzioso, sistemi efficienti di risoluzione alternativa delle controversie, con l’obiettivo di definire le eventuali controversie tra gli organismi di gestione collettiva e gli utilizzatori in ordine alle condizioni di licenza o alle violazioni dei contratti;

i) riformare l’attività di riscossione della Società italiana degli autori ed editori e degli altri organismi di gestione collettiva in modo da aumentarne l’efficacia e la diligenza e in particolare, con riferimento all’attività dei mandatari territoriali, da garantire trasparenti modalità di selezione pubblica sulla base di adeguati requisiti di professionalità e di onorabilità, il rafforzamento dei controlli sul loro operato, un’equa e proporzionata distribuzione territoriale nonché l’uniforme applicazione delle tariffe stabilite, evitando la costituzione di situazioni di potenziale conflitto di interessi e di cumulo di mandati incompatibili;

l) prevedere forme di riduzione o di esenzione dalla corresponsione dei diritti d’autore e di diritti connessi riconosciute a organizzatori di spettacoli dal vivo con meno di 100 partecipanti, ovvero con giovani esordienti titolari di diritti d’autore o di diritti connessi, nonché in caso di eventi o ricorrenze particolari individuati con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, garantendo che, in tali ipotesi, la Società italiana degli autori ed editori remuneri in forma compensativa i titolari dei diritti;

m) assicurare la trasparenza della Società italiana degli autori ed editori e degli altri organismi di gestione collettiva attraverso la previsione dell’obbligo di pubblicazione, nei rispettivi siti internet, dello statuto, delle condizioni di adesione, della tipologia di contratti applicabile, delle tariffe e delle linee di politica generale sulla distribuzione degli importi dovuti ai titolari di diritti, della relazione di trasparenza annuale nonché, per gli organismi di gestione collettiva operanti in virtù di specifiche disposizioni di legge, attraverso la previsione dell’obbligo di trasmettere alle Camere una relazione annuale sui risultati dell’attività svolta;

n) ridefinire, in conformità alle disposizioni della direttiva 2014/26/UE e sulla base delle esigenze rappresentate dal mercato, i requisiti minimi necessari per le imprese che intendono svolgere attività di intermediazione dei diritti connessi, attualmente stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall’articolo 39, comma 3, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, prevedendone la conseguente riforma.


lunedì 11 aprile 2016

L'impatto della Direttiva Barnier sul sistema SIAE: il video esplicativo di G.M. Riccio

In questo video l'avvocato Giovanni Maria Riccio (autore del libro "Copyright collecting societies e regole di concorrenza. Un'indagine comparatistica" ed esperto in materia di diritto d'autore) spiega le implicazioni della cosiddetta Direttiva Barnier sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e come il suo recepimento può impattare sul sistema SIAE e sulla delicata questione del monopolio legale.

Per maggiori informazioni sul tema, rimando alla lettura del capitolo 4 del libro "Siae: funzionamento e malfunzionamenti".





Riccio in un altro breve video (uscito in occasione del "tweet bomb" #franceschiniripensaci) coglie l'occasione anche per punzecchiare il Ministro Franceschini, che di recente ha dichiarato che "altri paesi europei ci invidiano il modello SIAE", chiedendogli di spiegare di preciso che cosa ci viene invidiato.



Altri video simili:



giovedì 7 aprile 2016

Oggi a Roma gli stati generali delle realtà che vogliono una SIAE migliore

Questa sera a Roma, presso l'Angelo Mai in viale delle Terme di Caracalla, si terrà una sorta di "stati generali" delle realtà italiane che vogliono il superamento del vetusto modello SIAE. Titolo dell'evento "Tutta un'altra musica. Prospettive future per il mercato del diritto d'autore in Italia dopo la Direttiva Barnier".


La data non è stata scelta a caso: in questi giorni infatti (il 10 aprile per la precisione) scade il termine imposto dalla Direttiva Barnier entro cui gli stati membri dell'Unione Europea dovrebbero adeguare e riallineare le loro normative interne in tema di gestione collettiva dei diritti d'autore. Il legislatore italiano se l'è presa comoda, lasciando passare il termine ed esponendo così l'Italia al rischio dell'ennesima procedura di infrazione da parte delle istituzioni europee.
All'evento, parteciperanno sia alcuni esperti del settore (tra cui il nostro Simone Aliprandi) che nella prima parte dell'evento si preoccuperanno di approfondire le questioni tecnico-giuridiche, sia i portavoce di realtà associative, imprenditoriali e di categoria direttamente toccate dai temi della direttiva. E sarà garantito ampio spazio al dibattito pubblico.

Il tutto sarà trasmesso in streaming (ricollegatevi qui oggi pomeriggio per avere il link preciso) e sarà registrato affinché se ne possa tenere traccia in futuro.


venerdì 1 aprile 2016

SIAE acquisisce Soundreef Italia. "Così la smetteranno di interferire col nostro monopolio"

La notizia è arrivata nella nottata dopo un'intera giornata di trattative tra Luca Scarfoni, amministratore delegato di Soundreef Italia Coop. e la dirigenza della Società Italia Autori Editori.
Era da un po' di tempo che tra le due società si era creata tensione e molti avevano fatto notare come fosse difficile la convivenza di due realtà simili sul territorio italiano.
SIAE ha acquisito l'85% delle azioni della cooperativa (quotata in borsa dallo scorso novembre), unica realtà che è riuscita a portare un po' di innovazione nel settore della gestione e intermediazione dei diritti d'autore. In questo modo, di fatto, la storica collecting society pubblica è in grado di fare ciò che vuole della concorrente.
Da quanto emerso nelle conferenza stampa di ieri, pare che la prospettiva più credibile si quella di un pieno accorpamento di Soundreef Italia all'interno di SIAE.
"Così adesso la smetteranno di interferire con il nostro mercato e mettere in pericolo il monopolio che la legge italiana ci affida dal 1941!"
ha dichiarato con un tono di sarcastica soddisfazione il Responsabile comunicazioni esterne di SIAE, dott. Giorgio Maverico.
Ora però non è chiaro che cosa succederà agli autori che in questi anni hanno affidato la gestione dei loro diritti alla nuova società proprio perché non potevano più sopportare le politiche di gestione adottate da SIAE. L'ipotesi più probabile è che vengano automaticamente riportati al sistema di gestione SIAE e che, a titolo di penale per il loro comportamento infedele, vengo loro sospeso il diritto di voto in assemblea per i prossimi 3 anni.
"Chissenefrega!" ha risposto rassegnato il portavoce degli autori iscritti a Soundreef Italia; "tanto il nostro voto in SIAE non valeva nulla già prima!".
Ovviamente molte questioni sono ancora aperte e necessitano chiarimenti. Forniremo aggiornamenti appena disponibili.

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EDIT del 2 aprile 2016: trattasi ovviamente di articolo "pesce d'aprile". Non esiste alcuna Soundreef Italia Coop e tanto meno potrebbe essere quotata in borsa (in quanto semplice società cooperativa); ne consegue anche che Luca Scarfoni è solo un nome di fantasia; inoltre in SIAE non esiste alcun Responsabile comunicazioni esterne che si chiami Giorgio Maverico.